OPERE PIE napoletane

  Congrega di S. Maria Succurre Miseris o dei Bianchi della Giustizia [1]

 

1. Cenni storici [2]

 

 

 

 

 

 

1. Cenni Storici

I BIANCHI DI GIUSTIZIA

 

     Tra le opere caretatevoli e sociali esplicate a Napoli nei secoli scorsi, da Compagnie, Confraternite, Monti, tutte istituzioni mosse da una accentuata sensibilità religiosa, va ricordata la Compagnia dei Bianchi di Giustizia.

     La Compagnia ebbe origine nel 1430, allorchè S. Giacomo la Marca, fu suggestionato da un guizzare di fiammelle sul lido vicino al monastero della Trinità, dove venivano seppelliti i giustiziati, ideò di riunire persone di animo pio per suffragare con messe ed elemosine quelle anime.

La congregazione, riunendosi intorno intorno al Santo, rivestira di un camice bianco si chiamò Congregazionne dei Bianchi di Giustizia.

     Dopo diverse sedi, nel 1534, la Compagnia passò presso l'Ospedale degli Incurabili il quale fu prodigo nella concessione di locali e beni verso la Compagnia fino alla metà del XVI secolo.

     I Bianchi due volte l'anno, con una mesta processione, accompagnava i morti giustiziati, dalla spiaggia prospiciente il Chiatamone presso l'Ospedale, dove i cadaveri venivano calati in una grossa cavità, detta Piscina, che si trova ancora al di sotto degli Incurabili.

     Con un "Breve" del 28 luglio 1525, Clemente VII, approvò i capitoli della Compagnia sanzionandone delle prerogative.

     L'accresciuta consistenza patrimoniale, la protezione dei pontefici, le ricchezze connesse dei confratelli e gli intrighi politici, cominciarono a snaturare il carattere della benefica opera.

     Nella cappella di Santa Maria Succurre Miseris quando si cominciò a tenere riunioni invise al governo spagnolo, fu fatto divieto di riunirsi, ma la Compagnia, diventata nel frattempo, sempre più potente, si ramificò in altre opere.

     Non pochi ecclesiastici illustri non sdegnarono di entrare a far parte della Compagnia dei Bianchi di Giustizia, tra cui S. Gaetano Thiene.

Appendice bibliografica

[1] Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza speciale per il patrimonio storico,   artistico ed etnoantropologico per il polo museale della città di Napoli (Progetto formativo Ufficio Tutela e Valorizzazione - 2010/2011)

[2] Vicenzo De Pasquale - Marco Papa - La ricchezza dei poveri. Breve storia di alcuni ospedali napoletani - 2001 - JAMM Edizioni - pag. 30

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