CONSERVATORI, RITIRI, COLLEGI, CONVITTI
Ritiro del SS. Crocifisso a Santa Maria Antesaecula -1764
1.Cenni storici
2.Note
3.Galleria Fotografica
4.Bibliografia
5. Area Download
6.Collegamenti esterni
[Posted 20 agosto 2012, lun]
Questo pio Luogo nacque per opera di un pietoso sacerdote a nome Vincenzo Filippo Portauova, il quale avendo raccolto in alcune case, poste sotto il colle di Capodimonte, un certo
numero di orfanelle raminghe, si ebbe dal Ministro de Marco ed in nome del Re Ferdinando IV, la sanzione di poter costituire in un Ritiro, con la vicina chiesuola, la sua famiglia di ricoverate.
Ciò avvenne nel 1775, mentre già da nove anni il Portauova aveva posto in questa opera pietosa ogni suo pensiero. Cresceva il numero delle ricoverate ed il caritativo ardore del fondatore trovava
il modo di sorreggerle prima con dar loro tutto il suo avere, e poi col chiedere ad altri la limosina per le sue orfanelle.
Il vedere la sua cara famiglia allogata in casa propria era il sogno dorato del buon Portauova, ma egli moriva prima di vederlo avverato. L’opera di lui però lasciava eredità di
affetto nell’animo di un altro buon prelato, il Canonico Luigi Torre, il quale più fortunato del Portauova, fu in grado di poter comperare e donare alla pia opera del SS. Crocifisso, quel gruppo
di case nella via di S. Maria Antesaecula, che formarono il ritiro. In quel tempo, e dopo ancora, il pio Luogo fu sempre governato da Superiori ecclesiastici, i quali non lasciarono regolamento
di sorta il quale potesse far rintracciare la vita del Ritiro che pur non è antica. Si sapeva, ma solo per tradizione, che esso era in obbligo di mantenere due ricoverate per diritto di eredità
del Marchese Ciniglia, ed una terza ancora per legato di suor Maria Giuseppa Paganelli, anche essa benefattrice del Luogo pio. Andando innanzi negli anni, il ritiro da ecclesiastico che fu nella
sua erezione, si fece monastico per la vestizione religiosa delle figliuole dell’opera.
Un novello decreto del dì 11 Luglio 1875 richiamò il Ritiro all’antico suo scopo, ma di novello statuto non si parla punto, non essendovi il modo di poterlo attuare. Nel Ritiro che è
di aspetto povero e malinconico, sono 19 oblate e 70 pernottanti, le quali, quasi tutte nubili, con piccolissi-
ma retta a due per stanza, vi hanno un sicuro ricovero.
La rendita del pio Luogo, è di Lire 1293,17, sulla quale gravitano L. 2728,20 di spese di Culto in gran parte obbligatorio, Lire 1030,50 per spese di amministrazione e L. 2054,78 per
tasse e tributi.
[Fonte:: Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi: STORIA DELLA CARITA’ NAPOLETANA Vol. IV-NAPOLI, 1879]
[1] Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per il polo museale della città di Napoli
(Progetto formativo Ufficio Tutela e Valorizzazione - 2010/2011)
[2] Lazzarini; Splendori e decadenza di cento chiese napoletane (www.portosalvo.org.ps.storia.asp)
[3] Del riordinamento degli stabilimenti di beneficienza nella città di Napoli per l ' avv. Scipione Staffa da Vincenzo. Napoli 1867 - Stabilimento tipografico dei classici
italiani
[4] Direzione Generale della Statistica – Statistica delle Opere Pie al 31 dicembre 1880 – vol. VIII Campania – 1891 Roma Tipog. Nazionale
[5] Reale Istituto d’Incoraggiamento – De’ lavori accademici, 1867 Napoli
[6] Celano-Chiarini;
[7] Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi: STORIA DELLA CARITA’ NAPOLETANA - Vol. IV - NAPOLI, 1879
[8] Barbuto P.; Le chiese proibite di Napoli;