MEDICI alla SANTA CASA degli INCURABILI e OSPEDALI UNITI
[2010 - ASL NA1 centro - P.S.O. Santa Maria del Popolo degli Incurabili]
LEOPOLDO CHIARI
(1790 - 1849)
Contenuto PAGE
Leopoldo Chiari
1. Cenni biografici
2. Bibliografia
3. Collegamenti esterni
LEOPOLDO CHIARI, (1790-1849) uno dei precursori della chirurgia moderna, inventore di diversi ferri chirurgici, titolare della cattedra di chirurgia
teoretica e ostetricia della Regia università di Napoli. Nacque a Ripacandida il 13 Ottobre 1790 dalla gentildonna venosina Teodora Lioy e dall'avvocato Nicola.
La storia ci dice che il padre del chirurgo, ricevette dal Duca di Ripacandida Tommaso Mazzacarra l’assoluta potestà della spada, nelle terre di Ripacandida.
Spada che il Chiari brandì per intimare allo stesso Duca di non tornare più a Ripacandida. Lo stesso Chiari distribuì le terre usurpate dal Duca, ai legittimi proprietari e bandì le prime
elezioni. Il popolo Ripacandidese per riconoscenza lo acclamò Sindaco. Tutto questo a dimostrazione della nobiltà d’animo di cui la famiglia Chiari era intrisa.
In giovine età aveva studiato presso il seminario di Melfi dove, grazie anche all’istruzione ricevuta dal sacerdote Tobia, apprese il latino in modo eccelso al
punto da parlarlo correttamente, mentre con l'ausilio del canonico Jazzi imparò il greco, il francese e l'inglese. Abbandonata la carriera ecclesiastica, anche contro la volontà della famiglia,
nel 1812 si trasferì in Napoli dove, grazie alle sue capacità, entrò nel famoso Collegio Medico Cerusico aggregato all'Ospedale degli Incurabili.
Nella storia della medicina Napoletana della prima metà del secolo XIX fu un grande che venne universalmente salutato col nome di "Principe dei Chirurghi".
Diresse il Gabinetto Anatomo-patologico dell’ospedale degli “Incurabili”. All’Università di Napoli fu titolare, dal 1847 e fino alla sua morte, delle cattedre
di Chirurgia Teoretica e di Ostetricia.
Fu socio benemerito della Reale Accademia Medico – Chirurgica, alla quale presentò la proposta del metodo perinale bilaterale nella litotomia adatto ai grandi
calcoli, e l’invenzione del gorgeret.
La sua principale invenzione fu la "Ciappola o susta compressiva per la ligatura delle arterie negli aneurismi". Tra le altre invenzioni si annoverano "La macchina a
piano inclinato per la frattura del femore con la vite che può graduare l'allungamento, l'apparecchio per la frattura della clavicola e l'apparecchio per la frattura della rotula".
Famoso anche per aver dato, in anatomia, il nome di "Tabaccheria anatomica" alla regione circoscritta dall'estensore lungo del pollice e dall'estensore breve.
Morì in Napoli il 2 dicembre 1849.
Ripacandida, in occasione dei 150° anniversario della sua morte gli ha dedicato solenni festeggiamenti, tra i quali un annullo filatelico, una mostra dei ferri
chirurgici, messi a disposizione dai suoi eredi, e diversi convegni specialistici.
In tutta Italia gli sono state dedicate sale, da parte di Università e Ospedali.
Ricerche di Michele Disabato
[Fonte:http://www.comune.ripacandida.pz.it/articles.asp?id=111]