Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret
1. Cenni Storici
1.1 Santa Jeanne-Antide Thouret
2. Complesso Monastico di Santa Maria di Regina Coeli
2.1 La Chiesa
2.2 La Farmacia
2.3 Il chiostro
3. Galleria Fotografica
4. Multimedia
5. Download
Le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.D.C
L'istituto venne fondato dalla religiosa francese Jeanne-Antide Thouret (1765-1826). Entrata tra le Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli nel 1787, dovette abbandonare la compagnia allo
scoppio della Rivol
uzione francese:[2] l'11 aprile del 1799 diede vita a Besançon ad una congregazione di religiose dedita all'istruzione della gioventù, alla cura dei malati ed all'assistenza ai poveri; le
costituzioni della nuova famiglia religiosa vennero redatte dalla fondatrice a Dole e vennero approvate dall'arcivescovo di Besançon il 26 settembre 1807.[3]
Le Suore della Carità si diffusero rapidamente in Francia, Svizzera e nel Regno di Napoli, dove la loro opera venne espressamente richiesta da Gioacchino Murat (1810): l'istituto venne
definitivamente approvato dalla Santa Sede il 23 luglio 1819.[3]
La Thouret, con il sostegno di Carlo Felice di Savoia, stabilì un nuovo noviziato a Évian, poi, su richiesta di Francesco IV d'Asburgo-Este, ne aprì un altro a Modena; nel 1837 venne eretto un
noviziato anche a Roma, dove papa Gregorio XVI aveva affidato alle religiose l'ospedale di Santo Spirito.[3]
Approfittando dell'assenza della fondatrice, l'arcivescovo di Besançon Gabriel Cortois de Pressigny, di tendenze gallicane, staccò le case francesi dalla congregazione e diede origine a un ramo
autonomo dell'istituto, posto alle sue dirette dipendenze: questa congregazione ricevette il pontificio decreto di lode il 29 ottobre 1946 ma venne riunita all'istituto di origine nel
1954.[3]
La fondatrice, beatificata nel 1926, fu proclamata santa da papa Pio XI il 14 gennaio 1934
Nasce a Sancey-le-Long in Francia il 27 novembre del 1765. Di famiglia povera, dedita al lavoro nei campi, Giovanna a sedici anni rimane orfana della mamma. Fin da giovane la santa dimostra una forte devozione alla Vergine e, malgrado la contrarietà del padre, riesce ad entrare nel convento delle Figlie della Carità a Parigi. In seguito allo scoppio della Rivoluz...
Il Complesso Monastico venne realizzato agli inizi del XVII secolo su disegno dell'architetto A. Picchiatti. Presenta all'ingresso un interessante parlatorio dell'antica clausura affrescato alla
fine del XVIII secolo, oggi noto come il salottino imperiale. Ampio e ben tenuto è il chiostro con al centro dei viali una vasca settecentesca con piante acquatiche.
Il refettorio delle monache, ancora oggi utilizzato a tale scopo, ha lungo le pareti delle sedute con stalli lignei dipinti ad olio, di autore ignoto, raffiguranti trionfi di fiori con animali
del XVII secolo. Sulla parete di fondo vi è una tavola del XVI secolo di autore ignoto, raffigurante il miracolo del trasporto dalla Santa Casa di Maria a Loreto.
A richiesta si può visitare la farmacia fondata da S. Giovanna Antida che conserva l'originaria stigliatura ed un interessante alambicco in rame. L'accesso al Monastero è da vico San Gaudioso
n.2.
La chiesa, prospiciente sul largo Regina Coeli, è un'opera architettonica del XVI secolo. Venne realizzata su richiesta delle Canonichesse Lateranensi, monache della regola di Sant'Agostino, dal
capo mastro Luciano Quaranta su progetto di Giovan Francesco de Palma, genero dell'architetto Donadio, detto il Mormando, quando queste furono costrette ad abbandonare l'antico monastero situato
in vico Carboni a seguito di un terremoto.
L'interno è a navata unica, senza transetto, con cappelle laterali, cinque sul lato destro e quattro su quello sinistro poiché al posto della quinta vi è l'accesso alla sagrestia. La copertura
della navata, in capriate di legno è mascherata da un cassettone ligneo dorato e intagliato eseguito nel 1659 su disegno di Pietro di Marino. Vi sono collocati tre dipinti su tela del pittore
Massimo Stanzione, esponente del classicismo napoletano, realizzati tra il 1640 ed il 1647 che raffigurano l'Annunciazione, la Natività e l'Incoronazione della Vergine.
Tra i finestroni della navata vi sono tele di Domenico Gargiulo noto come Micco Spadaro e Luca Giordano raffiguranti santi agostiniani. I lavori di rivestimento della chiesa, realizzati con
diversi marmi commessi, furono ultimati nel 1789 sotto la direzione dell'architetto Carletti. Nella seconda e quarta cappella a sinistra vi sono dipinti di Luca Giordano (1680 - 1684). La terza
cappella è dedicata a Santa Giovanna Antida Thouret, fondatrice dell'ordine delle Suore della Carità che dal 1810 occupano il complesso monastico.
Dentro un'urna di marmo sono custoditi i resti mortali della Santa. Nella tribuna vi è l'altare maggiore con ricche tarsie marmoree policrome realizzato da Giovanni Mozzetti e Francesco
Valentino. La cona d'altare presenta dipinti di Ferdinando Castiglia, sulle pareti laterali vi sono due grandi tele di Pietro Bardellino del 1786. Al di sotto di queste tele si ammirano due
rilievi in marmo di Antonio Belliazzi su disegno di Giuseppe Sammartino. Sulla controfacciata vi è un'importante tela di Antonio de Dominici raffigurante la Resurrezione di Lazzaro.